
Come sarebbe fare un weekend in cui conquistare tutti i giganti delle Alpi ?
Noi ci abbiamo provato nel nostro mitico “Attack on Titan Tour” nel quale abbiamo messo nel mirino Kaunertaler, Stelvio, Rombo e Tiefenbacher, un pokerone da super-scalatori di grandi altezze !!!
Siamo partiti sabato e (per riscaldamento) abbiamo fatto presto alla mattina un Maloja per poi attraversare quasi tutta l’Engadina fino a Prutz in Austria da dove si attacca il primo dei Titani...il Kaunertaler.
KAUNERTALER (2.750 mt s.l.m.)
Per salire bisogna pagare il biglietto (12 Euro) e ci si trova in un paesaggio davvero strano sia per la mancanza di traffico che per la tipologia di strada. Nella prima parte si attraversa un bosco in vista di un muro ciclopico di sassi che sembra contenere chissà quale bestia preistorica, invece è solo una diga di pietra per creare il lago.

La seconda parte si svolge lungo le rive di un lago che si allunga per un tratto della valle pur rimanendo abbastanza stretto (quando siamo andati il lato destro era chiuso per frane); percorrendo la strada siamo rimasti affascinati dalle cascate che scendono verticalmente dalla montagna per centinaia di metri. La cosa particolare è che si riescono a individuare solo perchè guardando il lago si riesce a intuire dove finiscono nello specchio d’acqua e quindi si individuano sulla verticale.

La terza parte invece è tipicamente alpina, tornanti molto ripidi che salgono verso la cima tra pecore, mucche e capre che guardano con curiosità lo spettacolo improvvisato di uno strampalato Moto Gp; la particolarità sono le sculture di legno lungo il percorso che fanno diventare l’ascesa quasi una visita ad un Museo a cielo aperto.

L’ultima parte inizia dopo il Weisee ed è quasi aliena da quanto siamo in alto e da quanto l’ambiente circostante sia privo di vegetazione. Siamo in pratica laddove un tempo c’era il ghiacciaio e dove d’inverno si scia; c’è come qualcosa di sbagliato a essere qui e quando si arriva in cima si avverte la stretta al cuore di quel che resta del Ghiacciaio.

Il tempo non è dei migliori e il freddo è chiaramente percepibile, ripercorriamo tutto al contrario per tornare al casello del pedaggio.









STELVIO O STILF JOCH (2776 mt. s.l.m.)
Questo passo l’abbiamo fatto decine di volte da Bormio e lo conosciamo quasi a memoria: bello, bellissimo…ma vuoi mettere lo Stelvio da Prato allo Stelvio ?!
Non semplice da fare d’estate, ancor meno il weekend, ma nella nostra testa bacata decidiamo di farlo alle 19.00 poco prima di cena…e non c’era infatti nessuno.

Puoi fare il Vivione, la Tremola, il Giau, ma questo lato dello Stelvio è l’Università della moto alpina e ti senti sempre un principiante su quei 48 tornanti aggrappati alla roccia.

E’ lungo, è stretto, è tortuoso, ma ha qualcosa di immensamente titanico nella salita come se fossimo una formica che si arrampica su un gigante.
La vista del Ghiacciaio in primo piano per tutta l’ascesa rende ancora più imbarazzante il confronto tra la grandiosità dell’ambiente e la ristrettezza del motociclista, i tornanti sono numerati al contrario e a volte sembra di perdere il conto da quanti tornanti ci sono da fare.
Ognuno interpreta lo Stelvio a suo modo come se fosse un prisma che riflette la luce che hai dentro: chi deve farlo a tuono, chi si ferma a fare mille foto, chi passeggia godendosi il momento, chi si esalta, chi si emoziona, chi piange, ma ognuno porta se stesso su questa salita come una pennellata di una tela di milioni di colori.

Arrivati in cima però non si può fare a meno di guardarsi indietro per capacitarsi di quanto si è realizzato: negli ultimi tornanti rallenti e non vorresti che finisse mai, lo sai benissimo che la magia sta per scomparire anche se fino a 5 minuti fa non vedevi l’ora di arrivare in cima,…3, 2, 1…sei il Re del mondo adesso, laureato all’Università Alpina !




ROMBO O TIMMELS JOCH (2.479 mt. s.l.m.)
Ognuno di noi ha dentro due lati: buono o cattivo, irascibile e paziente, ma può una montagna avere 2 lati così diversi ?


Il Rombo è così: un pò italiano e un pò austriaco, un pò scassato e un pò perfetto, un pò gratis e un pò a pagamento, un pò panoramico e un pò banale.
Qual’è meglio ? Nessuno, perchè non riesci mai ad apprezzare una cosa se non vicino al suo opposto e quindi hai bisogno di entrambi i lati per poter capire veramente questo passo.


In questa avventura partiamo dal lato italiano risalendo da San Leonardo in Passiria verso l’Austria…i paesaggi sono davvero incantevoli e incredibilmente vasti, tanto che ti fermeresti ad ogni tornante a fare una foto di uno sguardo che sorvola vette lontanissime e aguzze…fino ad arrivare alle porte dell’Inferno, dove tutto cambia perchè si passa in Austria. Di là l’asfalto cambia e le strade sono migliori, la valle dell’Oetz si apre sotto di noi sino ad arrivare al casello del pedaggio dove per 15 Euro puoi proseguire.

Per noi Italiani questa cosa è fuori da ogni logica, ma in Austria quasi tutto è così e personalmente credo che abbiano ragione loro: dammi curve fantastiche, asfalto perfetto, toglimi il traffico e sono disposto a pagarti.
La discesa verso Solden è tecnicamente perfetta, ma non ti dice nulla.
Noi italiani invece siamo proprio come il nostro lato: scassati, incasinati, gratuiti ….ma immensamente affascinanti !!!








TIEFENBACHERFERNER (2.790 mt. s.l.m.)
Negli speciali di Mario Ciaccia su Motociclismo mi sono imbattuto in un articolo sul luogo più alto asfaltato d’Europa…e vuoi non andarci ?!

Questo è il Titano dei Titani e salire fino a quassù vuol dire essere nell’Olimpo dei Mototuristi alpini; come avrete già compreso la strada è a pagamento (11,50 Euro) e da Solden si prende una rampa ripidissima già dall’inizio.



Perchè salire con la moto fin qui ?
Molti ce lo chiedono e come tutte le passioni non c’è una risposta logica o razionale…ci piace, ci piace esplorare, vedere quella strada dove va, fin dove si arriva, quale vista ci sarà da lassù e ricordare tutte queste cose guardando un adesivo attaccato al muro.
La passione è così, per alcuni è tutto ciò che per altri non ha senso.
Rettenbach e Tiefenbach hanno una caratteristica molto diversa da tutti gli altri posti: ti fanno arrivare proprio al Ghiacciaio e li puoi vedere a due passi, come puoi vedere i segni della roccia e lo sterrato lasciato in terra; da un lato è molto affascinante quanto spaventoso e straziante a volte da vedere: nel Rettenbach ho visto il crollo della roccia nel lago e mi si è gelato il sangue ripensando alla tragedia della Marmolada di quest’estate.




Questo posto ha un segreto: ti fanno salire al secondo parcheggio dove c’è un’istallazione che celebra il punto più alto, ma in realtà se esplori tutto il ghiacciaio c’è uno spaventoso tunnel che ti porta in un punto che è ancora più in alto…stranezze austriache !!!



Ma noi che i segreti li sappiamo tutti (grazie al Ciaccia), non ci facciamo turlupinare e esploriamo tutto il comprensorio, facendo foto a tutto spiano di un qualcosa che già sappiamo che non ci sarà la prossima volta che verremo a causa del progressivo scioglimento dei ghiacciai.
Cosa ci resta adesso da fare ?
Due Titani francesi si nascondo a Ovest…è arrivato il momento di andare a conquistarli !!









