
Il Signore che vedete nella foto è Mogi Tomonori – Capo Designer Honda Africa Twin XRV 650 RD03 e sotto ci sono i bozzetti del concept di ideazione dell’Africa Twin 650.






L’idea alla base della creazione della nuova moto era “Creare una moto che esprimesse l’immagine di piloti europei che attraversano il Mediterraneo e gareggiano attraverso il vasto continente africano”

La base di partenza fu ovviamente la Transalp, si inizió a pensare ad allungare le forcelle e ad alzare l’altezza della sella utilizzando per le coperture gli stessi materiali delle corse; tutti i dettagli avrebbero dovuto contribuire a creare un’immagine di elevatissimi standard costruttivi e solidità per durare nel tempo.

Simbolo di questa evoluzione fu il paracoppa in alluminio, che conferì esattamente l’idea di poter viaggiare su qualsiasi terreno senza danni alla meccanica della moto, ma allo stesso tempo in un ottica da gara di endurance.
Altri dettagli richiesti espressamente furono la griglia parafari anteriore e gli sganci rapidi per le carene: anche se costó molto realizzarli, la Honda voleva assecondare al massimo tutte le richieste di una moto “really Dakar”.
L’Africa Twin diventó così la prima moto da deserto prodotta di serie.

La storia della creazione dell’Africa Twin narra peró alcuni aneddoti che vale la pena di raccontare per apprendere appieno molte scelte fatte: innanzitutto per la realizzazione venne presa in prestito la NXR 750 di Neveu dal reparto corse HRC e venne presa la decisione di mantenere il più possibile le soluzioni già adottate senza creare troppi pezzi ad hoc per il modello di serie: l’aura di moto sopravvissuta alle insidie del deserto pervadeva tutto il reparto progettazione; l’idea originaria di prediligere un aspetto scattante e veloce venne presto abbandonata a favore di una moto che riflettesse il puro e selvaggio aspetto di sopravvivenza a tutte le avversità della NXR.



Un altra storia che vale la pena ricordare riguarda le difficoltà incontrate durante la progettazione e realizzazione: la prima riguarda il cupolino che venne allargato notevolmente per alloggiare i fari che sulla strada pubblica dovevano essere di maggiori dimensioni. La seconda riguarda invece il maxi serbatoio della benzina, talmente ampio che non ci stava sulla linea di verniciatura. L’ultima infine riguarda i condotti di aspirazione dell’aria che furono replicati come la NXR anche se sull’Africa Twin di serie i veri condotti dell’aria si trovano in realtà in tutt’altra posizione.
Charro o Australian ?
Ma quale domanda è (direte Voi) per parlare dell’Africa Twin ?
E invece si parte proprio da questo “mistero” per capire come vide la luce questa moto: esistono infatti due versioni di lancio della moto con alcune caratteristiche diverse:




Le differenze riguardano la griglia parafari anteriore, la scritta “Showa” sull’ammortizzatore anteriore, il Font utilizzato frontalmente e lateralmente sulle carene per la scritta “Africa Twin” e il parafango posteriore più corto nella seconda versione.
Alla fine venne scelta la versione “Australian” poichè sponsor della Dakar nell’anno di lancio della moto.
Ma come si vende una moto del genere ?
Ecco qui la documentazione di vendita che spiega come comportarsi in concessionario per riuscire a vendere le nuove Africa Twin:






Presentazione: 24 Ottobre 1987
Inizio Vendite Italia: Maggio 1988
Prezzo: Lire 9.586.000
Velocità Massima: 170,5 km/h
Peso a secco: 203 kg
Consumo medio: 15,5 km/litro
Potenza alla ruota: 47,56 CV
Accelerazione: 0/100: 5,3 sec.
Altezza sella: 890 mm
OWNER REVIEW
Possedere questo modello di moto è un qualcosa di più che avere una semplice moto come le altre; quando sei in giro ti guardano tutti, i bambini ti salutano e vorrebbero essere come te, mentre le persone anziane ti guardano con nostalgia ricordando com’era bello vivere negli anni 80 quando la Dakar era da tutte le parti e gli eroi del deserto erano seguiti da migliaia di appassionati che compravano TT600 e Tenerè sognando il deserto.



E’ ancora una moto affidabile, comoda per i lunghi viaggi, da caricare come un mulo, abbastanza precisa in curva e con motore godibile che non ti lascia mai in situazioni difficili.




E’ una moto migliore e più curata del Transalp o dei Dominator e rappresenta una vera icona della Honda come poche altre moto; qualche pecca nelle spie della riserva, alle centraline sottosella e alla pompa della benzina che è meglio non sforzare troppo per non rimanere a piedi.






Per il resto stiamo parlando di una delle migliori Honda mai realizzate e ogni proprietario dovrebbe essere orgoglioso di portare in giro da 30 anni questa evergreen youngtimer.




La Storia della prima Africa Twin ebbe però vita breve perchè solo due anni dopo uscì la Honda XRV750 Africa Twin RD04 di cui parleremo nel prossimo capitolo.
LINK DA SCOPRIRE:
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